L'amianto è un minerale spesso al centro di attenzione e studio per le sue particolari e contrastanti caratteristiche. L'amianto ha ottime proprietà: resiste al calore, all'azione di agenti chimici ed è nella sostanza indistruttibile. Qualità che insieme alla sua economicità ne hanno consigliato il largo uso in vari campi. Nel settore edilizio il minerale è stato utilizzato unitamente al cemento per produrre manufatti in Cemento - Amianto. Fin qui emerge un aspetto abbastanza normale, ma la questione è ben più complessa e allarmante.
Purtroppo questo minerale è anche tristemente conosciuto come la fibra - killer, appellativo guadagnato per la capacità dell'amianto di rilasciare fibre altamente pericolose per la salute dell'uomo. Tali fibre sono responsabili di patologie gravi, specie ai danni delle vie respiratorie. Sintomi che si manifestano dopo molti anni dalle esposizioni a tali fibre, si parla di 10 - 15 anni per l'asbestosi e addirittura 20 - 40 anni per il carcinoma polmonare. E i ritardi sulle bonifiche dell'amianto in Italia pesano come un macigno, con il prezzo pagato in termini di perdita di vite umane ancora altissimo: circa 4 mila morti l'anno. A preoccupare sono inoltre i 32 milioni di tonnellate che minacciano il territorio italiano e i tantissimi siti a rischio. Con questi numeri appare chiara la drammatica situazione della mappatura dell'amianto, tra l'altro conclusa solo in alcune Regioni e quindi destinata a peggiorare. Dati saltati fuori dal report di Legambiente e che vogliono richiamare fortemente l'attenzione del Governo per contrastare nel modo migliore la diffusione di questo materiale velenoso, occorrono misure urgenti e necessarie per non dover ogni anno rimpiangere vittime innocenti. Servono finanziamenti e soluzioni adatte come quella, avanzata da Legambiente, di incentivi per la sostituzione dell'eternit con i tetti fotovoltaici.
I manufatti in cemento - amianto impiegati nell'edilizia sono fatti di materiali che, quando nuovi o in buono stato, tendenzialmente non sprigionano fibre spontaneamente. Tutti i pericoli nascono per l'esposizione dei materiali agli agenti atmosferici, con il conseguente progressivo degrado causato dalle piogge, dagli sbalzi termici e così via. Dunque, con il tempo i manufatti subiscono diverse alterazioni corrosive sviluppando il fenomeno della liberazione delle fibre.
Correre subito ai ripari per scongiurare il persistere di tali rischi dovrebbe essere una priorità del Governo italiano, attraverso un valido Programma nazionale di bonifica. Per azzerare i rischi occorrono il risanamento ambientale, un piano di bonifica e un corretto programma di smaltimento dei materiali contenente il pericoloso minerale. La soluzione definitiva, poi, è rappresentata dalla rimozione totale dei materiali contenenti amianto mediante l'applicazione di materiali alternativi. Rimuovere la fibra - killer è un compito difficile ma di vitale importanza, un'operazione complessa che richiede alta professionalità ed esperienza: attività di rimozione e soggetti autorizzati sono disciplinati da precise norme di settore. A più di 20 anni dalla sua messa al bando, l'amianto preoccupa ancora terribilmente ed è giunto il momento di intervenire seriamente. L'auspicio è che, in occasione della prossima Giornata mondiale delle vittime dell'amianto che si celebra ogni anno il 28 aprile, si possa registrare una situazione sensibilmente migliore.
Un problema di non facile risoluzione anche se in Italia non mancano le risorse per fronteggiare pericoli come quelli derivanti dall'amianto, sul territorio nazionale esistono aziende specializzate nella bonifica di siti contaminati da sostanze nocive. Una di queste siamo noi, la SAI Ambiente. Un'azienda specializzata nella rimozione dell'amianto capace di gestire tutte le fasi della bonifica: dalla presentazione delle pratiche burocratiche alla rimozione, dal monitoraggio ambientale all'analisi della qualità dell'aria.